San Paolino

San Paolino

Festa di S. Paolino di Nola

A nord di Taormina, adagiato tra i pendii del monte Melita, a pochi chilometri dal mare, sorge l’abitato di Mongiuffi, grazioso paesetto che forma un solo comune con la cittadina di Melia. La devozione per S. Paolino a Mongiuffi si perde nella notte dei tempi e certamente vi fu introdotta da qualche località della provincia di Messina, in cui i luoghi paoliniani sono numerosi, e, con ogni probabilità, dalla vicinissima Valle dell’Alcantara, dove, a Graniti, i monaci “basiliani” avevano edificato una chiesa a lui intitolata. I Mongiuffesi, profondamente devoti a S. Paolino, del quale invocano spesso la protezione nei momenti di bisogno, suppongono che il culto del Santo abbia avuto origine con la nascita del paese, che potrebbe essersi formato intorno ad un monastero o ad una chiesa di cui il Santo era eponimo.
La sua venerata statua, più volte restaurata, è custodita sul lato destro della Chiesa di S. Leonardo Abate, protettore del paese. Il Vescovo nolano viene festeggiato due volte l’anno: il 22 giugno e la prima domenica di agosto.

La prima volta, alla vigilia, la statua è trasferita dalla chiesa di S Leonardo alla chiesa Madre. La mattina del giorno 22 si celebrano le funzioni religiose e poi il simulacro, con grande corso di gente proveniente anche dai paesi limitrofi, è accompagnato in processione. Nel pomeriggio c’è la tradizione di portare la sacra immagine nella contrada di Lampeli, un quartiere periferico di Mongiuffi, ove si offre da bere e da mangiare a tutti e non solo a quelli che la trasportano a spalla. Da qui viene condotta negli altri rioni per stradine e viuzze, far visita a tutto il paese. Prima che venga ricondotta in chiesa, verso sera, si svolgono i cosiddetti “Miracoli” : per tre volte, seguendo un percorso a croce di S. Andrea, la statua è portata, di corsa, da uno all’altro dei quattro angoli della piazza, e poi, per tre volte, sempre velocemente, è roteata su se stessa per benedire tutto il paese. La sera del giorno seguente l’immagine viene riportata a S. Leonardo.

Le celebrazioni della prima domenica di agosto sono ancora più spettacolari. Il sabato sera la statua viene spostata di nuovo nella Chiesa Madre, dove si cantano i Vespri. La domenica, iniziano i festeggiamenti veri e propri con colpi di mortaio a salve e suono a distesa di campane, mentre la banda musicale “S. Leonardo” fa il giro dei quartieri rallegrando l’atmosfera con festosi e ritmati motivi. Verso le 10.00 si celebra la Messa cantata ed alla fine si dà inizio alla processione che termina con i “Miracoli “. Mentre il 22 giugno la statua visita i quartieri urbani, questa volta, di pomeriggio, passa a benedire le campagne circostanti, percorrendo viottoli e stretti sentieri, spesso pericolosi. La prima zona che si raggiunge è la Contrada Deri, dove vi è un grande spiazzo circolare delimitato da pietre, chiamato “aria” (aia), cui veniva trebbiato il grano. Anche qui si svolgono i “Miracoli”: alla statua si fa compiere un percorso a croce di S. Andrea da un capo all’altro dell’aia e poi è fatta girare su se stessa, mentre si prega con le litanie per invocare la protezione dei raccolti. Successivamente, prendendo per una strada molto impervia, si va in una zona dalla quale si vede il Santuario di Maria SS. della Catena, a simboleggiare il saluto del Santo alla Vergine. Si raggiungono, quindi, altri luoghi procedendo per un lungo e tortuoso itinerario. Quando si incontrano case sparse per la campagna, i Mongiuffesi ivi residenti, offrono a tutti gelati, dolci, pane casereccio, formaggio, salame ed altre specialità locali.
La sera, sul tardi, quando si ritorna in paese c’è la “Trasuta di S. Paolino” (rientro), che è veramente singolare ed emozionante. La piazza è gremita di persone che vengono a vedere questa tradizione del paese. Portata di corsa, la statua viene “ballata” e girata velocemente su se stessa, e sono in molti quelli che fanno a gara per avere l’onore di alzare la vara a spalla. Anche bambini, ragazzi e giovanotti hanno una vara con una statua di grandezza e peso proporzionati alla loro età, con la quale imitano gli adulti correndo loro dietro. Con l’entrata in chiesa della statua, tra fuochi d’artificio e banda musicale, le manifestazioni sacre si concludono con la recita dei Vespri, ma i festeggiamenti continuano sino a notte inoltrata con esibizioni musicali e di varietà.

La sera seguente la statua viene riportata nella Chiesa di S. Leonardo ed il piccolo corteo termina con il bacio della reliquia ed il canto dell’inno.

A S. Paolino sono attribuiti alcuni eventi prodigiosi che i Mongiuffesi si tramandano di padre in figlio.
Un racconto, di sicuro in gran parte leggendario, riferisce che durante la festa l’occhio destro della statua andò smarrito e fu fatta una raccolta per comprarne uno nuovo. Una signora si rifiutò di dare il suo contributo dicendo che il Santo non doveva certo scrivere e non aveva bisogno di un occhio nuovo. Il giorno seguente la donna si ammalò all’occhio destro e vane risultarono le cure per guarirlo; l’occhio si riempì di vermi ed alla fine fu perduto per sempre.
Si narra anche che il 22 giugno del 1932, la gente era impegnata nella trebbiatura e la chiesa era quasi vuota durante la Messa. Il celebrante si rivolse allora all’immagine di S. Paolino dicendo “O Paolino, Paolino, pensaci tu”. Ed ecco che improvvisamente grandi nuvoloni coprirono il cielo ed un violento temporale si scatenò sul paese. Le messi raccolte in fasci, trascinate dall’acqua, ostruirono un ponticello posto su un orrido nei pressi della galleria attraversata dalla via provinciale. Da allora in poi la gente si rende libera per partecipare ai festeggiamenti in onore del Santo.


Contatti

Parrocchia Santa Maria del monte Carmelo

Piazza del Carmine, Mongiuffi Melia 98030


Preghiera a San Paolino Vescovo di Nola

O Signore. unica fonte di santità e mirabile nei tuoi Santi, che in San Paolino hai voluto concedere alla tua Chiesa un fulgido esempio di testimone della fede e dell’amore verso di te e verso il prossimo, concedici, per sua intercessione, l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo perché possiamo con serena fiducia vivere la nostra fede, saper vedere e servire Cristo ne i nostri fratelli e cercare te in ogni cosa e sopra tutto le cose nel nostro operoso cammino verso la salvezza eterna.

Amen.