Gioia, Soddisfazione, Speranza

Gioia, Soddisfazione, Speranza

Carissimi amici,

con questo editoriale desidero iniziare un dialogo con tutti voi. Si un dialogo, perché la mia esperienza mi assicura che spesso, da un articolo, nascono riflessioni, pensieri, dibattiti …

è un’idea nata durante una riunione di consulta. La nostra realtà parrocchiale pur essendo piccola è ricca di momenti da condividere durante tutto l’anno pastorale. Con questo mensile desideriamo rimanere vicini al territorio, tenendo informati su ciò che è accaduto e che avverrà nel tempo.

Se mi dovessi girare in dietro e rivolgere uno sguardo a questi primi mesi vissuti con voi non posso che esprimere gioia, soddisfazione e speranza.

Gioia perché è bello essere parroco della vostra realtà. Tanti volti sorridenti che esprimono una sana voglia di vivere. Certo ci sono gli irriducibili musoni come in qualsiasi Parrocchia del mondo. Coloro che non sono mai contenti perché c’è sempre un “ma” … “ma” sapete la gioia è contagiosa … non si sa mai …

Soddisfazione: perché quando celebro la Santa Messa, culmine dell’incontro con Cristo, tutto concorre a sentire Dio presente in mezzo a noi. La Liturgia è ben curata, il Coro non ha nulla da invidiare a qualsiasi corale, il servizio anche se un po’ “ballerino”, è svolto da bravi ragazzi, gioiosi e fattivi; le feste, che fin d’ora ho celebrato, hanno comunicato devozione, amore per ciò che si fa. Ci tengo a ringraziare i cassieri e i comitati per la missione che hanno svolto. Sono certo che nel dialogo e nella collaborazione ogni celebrazione sarà una festa. Visto che non vivo sulla Luna so benissimo di alcuni attriti del passato. Non ho intenzione di soffermarmi sulle responsabilità perché non mi compete, dico solo che nessuno deve pagare per incomprensioni del passato, altrimenti è una faida senza fine. Ma siamo tutti persone intelligenti e nel tempo alcuni nodi si scioglieranno.

Speranza: la mia speranza è quella di vivere il mio periodo con voi nella continua ricerca di Cristo, nella Parola, nell’Eucarestia, nei vostri volti. Vorrei tenervi tutti per mano per formare un’unica Chiesa, senza “ma” e volti tristi. Qualcuno potrebbe dire che il mio è solo un sogno mai realizzabile. A livello umano forse si ma a livello spirituale tutto è possibile. Perché non posso avere questa aspettativa? Chi lo impedisce? Dio? Non credo è Lui il promotore di questo sogno. L’uomo? Si, purtroppo, l’uomo chiuso in se stesso, nelle sue manie di persecuzione, nel voler difendere il suo piccolo recinto. Dell’uomo ho paura. Ma Dio è dalla parte di chi vuole il bello, di chi vuole la preghiera, di chi cerca di stare bene con se stesso e con gli altri. Vi chiedo perciò di schierarvi: con Dio o con l’uomo? Anche io potrei cadere nel tranello del piccolo recinto, vi prego di aiutarmi se mai dovesse cadere ciò. Non sono immune dagli errori. Ma insieme possiamo schierarci con Il Signore. Questa è la mia speranza.

Chiediamo l’intercessione della Madonna con il titolo della Catena. Lei che nel suo percorso di vita ha sostenuto e incoraggiato suo Figlio Gesù nella missione di compiere la volontà del Padre, accompagni anche noi ad essere Chiesa, sempre e unicamente per la Gloria di Dio.

Padre Alessandro