Bestemmi?

Bestemmi?

Prima che giunga la fine del mese cerco di trovare l’ispirazione per scrivere l’editoriale. Faccio due passi a piedi, guardo il telegiornale, faccio un giro sui social network. In questi giorni, purtroppo, ciò che ha scosso la mia coscienza sono stati gli insulti a Dio. Si cari lettori, le bestemmie. Scendo dalla macchina e sento automobilisti che bestemmiano, entro in un negozio idem, sento adulti e adolescenti che senza alcun timore intercalano, nel loro parlare, le bestemmie. Ma cosa sta accadendo? Quanti di questi vogliono realmente insultare Dio? Chi invece lo intercala in modo inconsapevole e chi lo fa perché lo fanno gli altri? Ma la cosa che più mi stranizza è la facilità con cui si maledice Dio. Sembra quasi che non si abbia la consapevolezza del gesto. Qui sorrido! Si, sorrido di un sorriso amaro, pietoso, triste, perché il grasso che cola da coloro che insultano Dio diventa fumo puzzolente sulla brace dell’inferno. Mi spiego meglio.

Nel passato si aveva maggiore rispetto per colui che ci ha donato la vita. Gli stessi bestemmiatori avevano paura del loro parlare perché sapevano che era la loro condanna. Nel nostro tempo, invece, non si ha più questo rispetto, tutto è diventato fluido, i pensieri, le parole, i sentimenti. Oggi ci si lascia dal fidanzato/a o dal marito/moglie con una semplicità mostruosa. Le stesse idee che si condividono tra amici cambiano con grande facilità. Tutto è fluido, scorre inesorabilmente verso il nulla. Così scorrono coloro che maledicono Dio, verso il nulla. Ecco perché il mio sorriso è amaro perché loro non lo sanno, ma mentre insultano Dio firmano la loro condanna. Penso ai bambini quando vengono a confessarsi e sorridendo mi dicono che hanno bestemmiato. Che tristezza!!!! Ma lo sanno i loro genitori che se continuano questa moda non vedranno il volto di Dio? Cosa pensano in famiglia che la bestemmia si può equiparare alla marachella? Magari sorridono anche loro e dicono: non lo dire più!!!! Attenti genitori lasciare libero vostro figlio non vuol dire fargli fare tutto ciò che vuole. Riprendete in mano il vostro ruolo di educatori.

La nostra società purtroppo non aiuta, perché non ha molti punti fermi in quanto la renderebbe più stabile e oggi le persone hanno timore di ciò che dura nel tempo, perciò preferiscono essere libertini, concetto molto diverso rispetto alla libertà, perché la libertà arriva fino alla libertà dell’altro, essere libertini vuol dire fare ciò che si vuole con se stessi, con gli altri e con Dio. Capite che senza confini e punti fermi giungeremo alla totale anarchia. L’uomo non riesce più a fare le differenze, tutto è possibile. Dio, invece, sa fare bene la differenza tra una mamma disperata per la morte di un figlio e una mamma che si inalbera perché il figlio ha sporcato la tovaglia. Ma anche la mamma dovrebbe saper fare questa differenza, non è difficile!!! Dio sa chi bestemmia perché spinto da un impulso frutto del dolore che sta vivendo (e perciò involontario) e chi lo fa solo per stupidità.

 

Mi dispiace tantissimo per i giovani. Potrebbero lodare Dio, amarlo, averlo accanto nei momenti bui della loro vita e invece, solo per una stupida moda, lo insultano di continuo. Magari sorridendo perché fanno la cosa “toga”, strana, che può attirare le attenzioni di chi è accanto. Ma cosa hanno guadagnato? Nulla, anzi perdono di credibilità agli occhi di Dio e di chi gli sta accanto. A proposito di chi sta accanto e magari non bestemmia. Cosa rispondete di solito? Ridete? Rimproverate? Vi allontanate? Attenti a non essere complici. Chi non reagisce diventa purtroppo complice perché, io bestemmiatore che vedo gli altri compiacermi della mia totale stupidità, non faccio altro che autocompiacermi e continuare nella stoltezza. Perciò: attenti semplici ascoltatori, potreste diventare pubblico di un orrendo spettacolo e il grasso che cola di cui ho parlato prima, toccherà anche le vostre presunte vesti bianche.

 

Leggendo la sacra scrittura ho trovato questa lettera di san Paolo apostolo a Timoteo: Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.

Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Splendida lettera di San Paolo. Cosa ci dice? Che chi bestemmia lo fa per ignoranza, perché è lontano dalla fede. Chi non conosce Dio e il suo amore è normale che non abbia rispetto per Lui. Chi bestemmia è un peccatore, ma la magnanimità di Dio è superiore alla stupidità dell’uomo. È facile bestemmiare? Si, ma per chi vuole è anche facile tornare a Dio, basta cogliere l’errore commesso e lasciarsi abbracciare da colui che pochi istanti prima maledivi.

Coraggio amici bestemmiatori che con il vostro sorriso compiaciuto rendete triste Dio, convertitevi, ricredetevi sul vostro modo di dialogare. Gesù è morto anche per voi, anche se lo maledite lui si lascerebbe uccidere nuovamente, perché vi ama. E voi? Cosa aspettate per abbandonarvi al suo abbraccio? 

Padre Alessandro